Nevermind

Un CD rotto, "Nevermind" dei Nirvana, sull'asfaltoMa che cos…

Nevermind

Oh, un CD… oddio, Nirvana, Nevermind, quelle onde inconfondibili. Peccato sia tutto rotto…

Nevermind

Ma come si fa a buttare via un CD… buttarlo via così, per strada, manco fosse una cartaccia…

Nevermind

Che poi, non stiamo parlando di un “Saggio di Natale 1997” col titolo a pennarello, stiamo parlando di un pezzo di storia della musica!

Nevermind

La prima volta che l’ho ascoltato avrò avuto 12 o 13 anni, dal lettore CD di un’amica durante una gita scolastica: fu lei a raccontarmi un po’ dei Nirvana, di Kurt, di quell’album e della sua copertina. Un pezzo di storia della musica, sì, un album con almeno un brano che tutti hanno sentito, una volta nella vita. Un brano (sì, quello) che solo a sentire l’intro lo riconosci subito, anche se ignori totalmente come si intitoli.

Nevermind

Ok, evidentemente non eri il suo CD più ascoltato, nemmeno nella top 10. Forse te ne stavi lì ormai da anni, in una delle bustine di un plasticoso porta-CD anni ’90, affiancato da altri dischi, pezzi di storia o meteore che fossero. Forse il tuo padrone nemmeno ce l’aveva più, un lettore CD. Era da tempo che nessuno ascoltava quel riff di chitarra (sì, quello), quel grunge, quella voce. Almeno, non da quel disco: ti sarai sentito inutile, sempre al buio, sempre in silenzio, nonostante tutta quella carica musicale da far sentire al mondo.

Nevermind

Però cavolo, non essere utili, non essere ascoltati, non essere apprezzati, non è sufficiente per essere buttati via, no? E tantomeno in quel modo, per strada, facendo scheggiare tutto il bordo, che nemmeno se ti porto a casa riesco a salvare quella musica. Neanche i rifiuti si buttano per strada, figuriamoci qualcosa che un rifiuto NON È. Chiaro?

Nevermind

Aspetta, che dici?

Nevermind

Sì beh, in effetti non so cosa sia successo. Si è appena placato un temporalaccio, c’era un sacco di vento, piove ancora e ci sono foglie e altri piccoli rifiuti in giro, chissà da dove arrivi. Forse sei volato da qualche finestra, caduto da qualche portiera, saltato fuori da qualche parte. E sei stato rapito dal vento e dalla pioggia fino ad arrivare qui, giusto accanto alla riga del parcheggio.

Nevermind

Forse chi ti ha perso ti cercherà, per un po’, fino ad arrendersi di fronte all’evidenza di non vederti più dov’eri sempre stato. Magari ti ascoltava davvero, ogni tanto, forse dal lettore CD della macchina. Magari eri pure uno dei suoi preferiti, sempre a portata di mano: ecco perché non eri al sicuro nella tua bustina e il vento ti ha rapito così facilmente. In questo caso si dispiacerebbe davvero tanto, nel vederti con la faccia sull’asfalto e il bordo tutto rotto. Temo si sentirebbe pure in colpa, ma di fronte a un colpo di vento, a una distrazione, che ci vuoi fare. Mica le puoi prevedere, certe cose, a saperle prima sarebbe tutto più facile. Forse.

Nevermind

Va bene, va bene, mi sto facendo troppi problemi. Alla fine sei solo un disco rotto, sei stato un gran bel disco, sì, ma ora sei lì, per terra, forse inutilizzabile. Non saprò mai davvero come ci sei arrivato, qui, e forse, alla fine, non importa.

Nevermind

Amen fratello. Ma che dici, ti ci porto a casa per vedere se canti ancora?

Dai, salta su.

Lascia un commento